Le origini

Balestrate, o meglio Sicciara, come centro abitato, fece la sua prima apparizione nella storia nel 1681, cioè nell’anno in cui, su un lato dell’attuale piazzetta S.Anna, Giacomo Santoro, primo subconcessionario di quelle terre, costruì la sua dimora, a cui si accedeva, come oggi, attraverso un arco, sormontato dal suo stemma, tuttora esistente come le mensole del vecchio balcone interno, ora affogate nella calce.
Attorno alla piazzetta fece costruire altre abitazioni per dare soggiorno ai contadini che vi lavoravano. Costruì soprattutto, una chiesetta, ancora esistente, a cui diede il nome di S.Anna, protettrice delle partorienti, che ben si adattava alla nascita del nuovo borgo.
Per costruire case e chiesetta, fu adoperata, in parte, la pietra del caseggiato diroccato dell’antica tonnara dei principi di Fardella di Trapani, sorta fin dal 1517 sotto il promontorio dell’attuale “Conchiglia”.
Prima di allora, il nome di Balestrate ricavato da un immaginario tiro di balestra, si riferiva ad un antico diritto reale, sancito nel 1307 da Federico II d’Aragona, mentre il nome di Sicciara (derivato dal mare ricco di seppie, in siciliano “Sicce”) comprendeva una parte del territorio, su cui sorse nel 1681 il nuovo borgo.

Mare smeraldo

La maggiore attrazione di Balestrate è il suo mare smeraldo e la sua spiaggia dorata, che si affaccia sul Golfo di Castellammare, gradita ai visitatori per le sue acque, chiare, basse e calde, ideali per le famiglie. Include al suo interno la cosiddetta “spiaggia dei pescatori”, di particolare interesse geologico per la presenza di una falesia con fossili di Pecten.

Inoltre in prossimità della spiaggia, in direzione Alcamo Marina, sorge un sito di interesse comunitario costituito da più di 50 ettari di boscaglia di pini marini, eucaliptus e tamerici.